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28 gennaio 2010

...Aggiornamenti...


Da poche ore è giunte la notizia che un gruppo di turisti bloccati ad Aguas Calientes, che aveva deciso di raggiungere il paese più vicino, Ollantaytambo, a piedi è arrivato sano e salvo. Camminare soli, senza equipaggiamento, senza guide, e senza cibo in un terriotorio come quello del Peru, credetemi non è proprio il massimo...anzi, è una di quelle sfide dove dici “o la va o la spacca”, e che se spacca ci rimani, ma ci rimani davvero!!! Per fortuna per loro, se la sono cavata. Hanno deciso saggiamente, non conoscendo la strada, di seguire i binari del treno e, dopo più di dieci ore di cammino, sono arrivati stremati a destinazioni e hanno mandato a El Comercio, il giornale nazionale di riferimento del Peru, le foto che pubblico qui sotto. E’ davvero incredibile e allucinante pensare come su quello stesso percorso ci siamo passati anche noi solo 3 settimane fa.

Qui passava il treno per Aguas Calientes
L'acqua ha eroso tutto

I gan avù dal curagg!!!

Anche in questo post le foto pubblicate non sono di mia propietà e sono state prese dal sito de “El Comercio”.


27 gennaio 2010

...Cusco e Agua Calientes nel caos...

Nei miei ultimi post ho raccontato la mia incredibile esperienza in quel di Machu Picchu e Cusco.
Chi li ha letti sicuramente si ricorda che ho parlato di un piccolo paesino non molto accogliente chiamato Agua Calientes, conosciuto anche come “Machu Picchu pueblo”.
Bene, in questi ultimi giorni la pioggia torrenziale tipica di questa stagione, ha riversato per le strade di Cusco e Agua Calientes una quantità di acqua pari a quella che normalmente cade durante quasi tutta la stagione delle pioggie, facendo cosi’ straripare i fiumi che hanno completamente allagato le due cittadine.
La intensa pioggia è stata anche una delle concause di numerose frane che hanno bloccato ogni accesso, da e per, Agua Calientes che ora si trova completamente isolata da qualche giorno con piu’ di 3000 persone, 2500 delle quali sono turisti, alle prese con la pioggia (che per gli esperti continuerà ancora per alcuni giorni), il freddo, la mancanza di corrente elettrica, e la mancanza di cibo e acqua.
Le autorità, tramite elicotteri, stanno vià vià evacuando tutte la persone bloccate secondo il consueto ordine, dando precedenza a bambini, malati, anziani,donne etc...ma, come sempre succede, c’è già chi maligna che l’ordine di evacuazione sia stato stilato in base alla nazionalità dei malcapitati e “aggiustato” da qualche dollaro infilato in qualche tasca. Tutte proteste e denuncie verbali comunque che lasciano il tempo che trovano, proprio come quelle che sono toccate ai commercianti dei due paesi colpiti che hanno triplicato, se non quadruplicato i prezzi degli alimentari.
Tutto il mondo, o quasi, è paese nella buona e nella cattiva sorte.

Effetti dell'alluvione

Effetti dell'alluvione

Evacuazione dei turisti

Le foto pubblicate in questo post non sono di mia propietà e sono state prese dalla sito del giornale “la stampa.it”.

19 gennaio 2010

...Ancora un po' su Cusco...

Dato che ho ancora molte foto, a mio avviso splendide, di Cusco che vorrei pubblicare ho deciso di scrivere ancora un po’ su questa città.
Naturalmente Cusco non è solo ed esclusivamente una città turistica ma ha anche, a parte la sua incredibile storia, la sua vita diciamo “normale” cioè quella che i Cusqueños (gli abitanti di Cusco) conducono ogni giorno.
Come ho già scritto in precedenti post, Lima e il Peru sono due cose quasi completamente distinte ed essendo quasi tutto centralizzato nella capitale le altre città peruviane risultano essere molto, ma molto diverse da Lima, per questo motivo Cusco mi è apparsa come un gioiello, che incastrato tra le sue montagne, è rimasto inalterato nonostante il tempo, il progresso e l’evoluzione continua della società.
Cusqueñas al lavoro

Al mercato centrale


Una via di Cusco

Panorama
Peru
La Valle

Chiaccherando sotto casa

Una bambina tipica con la sua ovejita

Le maschere di Cusco

A spasso con le Lama

All'attacco dei turisti

12 gennaio 2010

...Machu Picchu...

Avete presente la foto classica di Machu Picchu? Quella con le rovine con dietro un monte? Ecco, quel monte si chiama Wayna Picchu e solo 400 persone al giorno (200 al mattino e 200 al pomeriggio) possono scalarlo.
Per far parte di questi due gruppi ti consigliano quindi di passare la notte ad Agua Calientes che è un piccolo paesino ai piedi del monte chiamato Macchu Picchu, e poi prendere l’autobus per raggiungere le rovine. Una volta entrato, se hai la fortuna di rientrare nei primi 200 che vogliono scalare il Wayna Picchu, puoi incamminarti verso la cima in un percorso non facile, ripido pericoloso e spesso senza protezioni.
Agua Calientes è un paesino che di accogliente non ha proprio niente, solo il nome forse, ma se vuoi andare a Machu Picchu sei obbligato a passarci.Siamo arrivati in questo paesino alle nove di sera e, una volta arrivati in stazione, ci siamo resi conto che non c’era luce elettrica...era “saltata la luce” dal pomeriggio e nessuno aveva gruppi di continuità quindi il risultato era che se volevi vedere dovevi usare una candela.
Ci siamo svegliati alle 4 del mattino (ancora la luce non era tornata), abbiamo fatto colazione a lume di candela con la pioggia tropicale che scendeva senza interruzione dal pomerigio precedente,
e siamo andati a fare la fila per prendere l’autobus che ti portava alle rovine e ai piedi del Wayna Picchu...un ora e mezza di fila sotto l’acqua e poi finalmente siamo saliti sull’autubus... Appena saliti sull’autubus, ovviamente, ha smesso di piovere!!
Un ora e un quarto di faticosa salita in cima al Wayna Picchu ma lo spettacolo che via via si presentava ai nostri occhi la ripagava in pieno.
La scalata al Wayna Picchu è stata davvero MERAVIGLIOSA (potete vedere le foto qui sotto).
La tarda mattinata e tutto il pomeriggio lo abbiamo passato nelle famose rovine assorbendo, tramite la pietra apposita, tutta l’energia positiva, si perchè si dice che Machu Picchu sia l’ombelico del mondo energetico della terra.
Ritornati poi a Cuzco nella notte per passare un intera giornata in pieno relax prima del ritorno a Lima.
La classica foto di Machu Picchu

Altra veduta classica...Guardate le montagne dietro, non sembrano un viso???

L'ingresso alle rovine

Stavo giocando a "Vediamo chi sputa per primo"

Veduta di Machu Picchu scalando il Wayna Picchu

Altra veduta spettacolare

Se cadi, cadi, e...finito!!!

Paesaggi a strapiombo

La scala che dava sul vuoto

Per scattare questa foto ho dovuto sporgermi un pochino

Lungo la salita

Verso Wayna Picchu

Scesi alle rovine...;-)

8 gennaio 2010

...Cusco...

Buon anno a tutti.
Questo capodanno l’ho passato a Cusco, capitale storica degli Inca, una città a circa 900 km da Lima piena tutto l’anno di turisti di tutto il mondo, che non è solo la base di partenza per chi vuole andare a Machu Picchu ma anche per chi vuole visitare tutta la Valle Sacra Inca e praticare numerosissimi sport a contatto con la natura.
Dato che in questo periodo dell’anno a Cusco c’è la “stagione delle pioggie” mi sono fatto 4 gg di pioggia, ma qui la pioggia è completamente diversa dalla nostra...cioè, bagnata è bagnata uguale ;-), ma quando piove viene giù un sacco di acqua in poche ore e poi torna il sole e il caldo come se niente fosse.
Per arrivare a Cusco l’aereo puo’ viaggiare solo di giorno perchè di notte, si dice, è pericoloso atterrare...in effetti per atterrare l’aereo ha fatto mille curve prima di allinearsi correttamente con la pista d’atterraggio.Comunque, appena sceso dall’aereo ho sperimentato il “Soroche”, il mal d’altura, e infatti, nonostante avessi preso le pillole prima dopo e durante il viaggio, mi sono sentito pesante, con le gambe stanche, il mal di testa e la respirazione affannosa solo per avere camminato 2 minuti...ma 2 minuti veri, d’orologio proprio.
Arrivati in albergo ci hanno presentato il rimedio naturale contro questo disturbo...il “mate di coca” da bere e le foglie di coca da masticare, e devo dire che sono proprio serviti...La natura a volte ti sa offrire cose meravigliose !!!
La festa del 31 al Fallen Angel è stata splendida e ci siamo davvero divertiti ed era pieno di gente da tutto il mondo.Per entrare a questa festa, oltre che pagare naturalmente, dovevi per forza avere qualcosa in stile cinese e quindi abbiamo deciso di farci un tatuaggio all’hennè di un dragone cinese, che in 2 settimane, ci hanno garantito, dovrebbe sparire !
Con la combricola, denominata “il team Pascana”, abbiamo poi affittato una macchina (con autista) e siamo andati a visitare alcune rovine, Pisaq e Ollantaytambo (qui sotto alcune foto) scalando in modo soft qualche montagnola per prepararci alla scalata del Wayna Pichu per la visita di Machu Picchu del giorno seguente, di cui vi parlerò nel prossimo post.

Il famoso Mate di coca

Pausa durante la salita

In cima

Assorbendo l'energia della Valle Sacra

Il team "Pascana"

Ancora il team "Pascana"

Effetti dell'alcool
Io in compagnia

Los hombres del "Pascana"

Cusco

In versione "Un gringo in Peru"

Una piazza di Cusco

La via del nostro Hotel